Parla di noi in un bell’articolo Marco Arturi, qui l’inizio, ma vi invitiamo a leggerlo tutto sul suo blog Raccoltocritico
“Ci sono i bravi viticoltori, quelli capaci di tirare fuori il meglio dalla vigna, di interpretare e raccontare una zona attraverso i loro vini; ce ne sono altri (alle volte anche meno bravi, non è questo il punto) che vanno oltre, identificandosi con il territorio fino a diventarne paradigma. Andrea Tirelli è un caro amico – lo metto subito in chiaro, in modo che chi legge sappia che in quanto segue non c’è la minima pretesa di obiettività – ed è uno di loro. Vive e lavora in quella porzione dei colli tortonesi che anticipa la Val Curone, un paio di vallate collinari più in là rispetto alla Monleale di Walter Massa: un Piemonte periferico, per nulla avvezzo alle luci dei riflettori e sul quale quasi nessuno è disposto a scommettere quando si parla di vino. Qui la vigna ha un prezzo di mercato basso ma è sacrificio, è passione senza compromessi, specie quando sei un contadino/artigiano che fa tutto da solo. Per fare il vignaiolo qui, devi crederci davvero.”